Presentazione della mostra di Roberto PiaiaOltre la forma. 40 anni del percorso artistico del maestro |
Conegliano, Casa Cima, 05 maggio 2023 Testo a cura di Sabina Collodel, storica dell’arte |
Foto: Roberto Piaia – G.M. Curtarelli Presidente Fondazione Cima – Sabina Collodel Storica dell’Arte – Ing. Cristina Sardi Consigliere di Conegliano. |
Le mura di Casa Cima, che hanno visto nascere e fiorire il più illustre cittadino di Conegliano, Giovanni Battista Cima, oggi ci permettono di conoscere un altro importante artista rappresentante del territorio: Roberto Piaia. La mostra Oltre la forma è un’occasione unica per scoprire il percorso pittorico e di crescita dell’artista. Si celebrano, di fatti, i quarant’anni di carriera, una carriera intensa e feconda. La scelta delle opere da esporre, compiuta dallo stesso artista, non è stata facile per almeno due motivi: gli spazi ridotti e la ricchezza di stili che si sono succeduti nel corso degli anni. Anche cercare di raccontare in modo lineare lo sviluppo e il percorso di crescita di Roberto Piaia non è semplice. Seguire l’ordine cronologico delle opere sarebbe riduttivo, così come lo sarebbe racchiudere gli interessi poliedrici dell’artista all’interno di fasi artistiche. La parola fase induce a pensare un inizio e una fine, mentre è molto più efficace affrontare il ricco corpus artistico per filoni di interessi. Questi filoni (paesaggio, ritratto, interni, trasparenze, solo per citarne alcuni) sono presenti fin dall’esordio, si sviluppano autonomamente e infine giungono a un’armoniosa fusione dagli esiti molto interessanti, che si ammirano nelle opere più recenti. |
Assurfivo e Spirale |
Prendendo spunto dalla sede espositiva e dall’allestimento che procede a ritroso (nella sala a pian terreno le opere più recenti e al piano superiore quelle cronologicamente anteriori) si può affermare che c’è un prima, il primo piano, e un dopo, la sala al piano terra. Il prima racchiude in sé tutti gli stimoli ricevuti dallo studio e dal confronto diretto con gli antichi maestri del Rinascimento, con il continuo mettersi alla prova, sfidarsi e osare. In questa prima parte della carriera si incontrano i filoni del paesaggio, del ritratto, degli interni che sfociano nelle trasparenze, prove di estremo virtuosismo sviluppate dalla conoscenza delle tecniche artistiche degli antichi e affinate durante i cantieri di restauro. Il dopo è il presente, è la definizione del proprio linguaggio espressivo, del proprio stile, della propria cifra stilistica. Ciò che lo rende riconoscibile tra tutti gli artisti, anche senza la necessità di apporre la propria firma. L’unicità dello stile di Roberto Piaia è ottenuta da almeno tre componenti: l’Assurfivo, l’attenzione certosina al più minuto dettaglio e la spirale, come si può ammirare nell’olio su tela Antiche Prigioniere. |
L’Assurfivo è un movimento da lui fondato che racchiude in un’unica espressione aspetti dell’Astratto del Surreale e del Figurativo. In principio, questa sua personale visione del mondo era molto più pervasiva. Le tele sono percorse in tutta la loro dimensione da fasci di colore che coinvolgono e avvolgevano anche i soggetti, ricondotti a pure ed essenziali forme geometriche. L’evoluzione di questo movimento ha portato l’artista a limitare a quattro i fasci di colore. Il blu, il rosso, il verde e il giallo, vengono usati sapientemente per condurre l’occhio dell’osservatore a soffermarsi su determinati particolari. O per porre in rilievo una porzione di tela, che nel frattempo ha rinunciato all’astrazione geometrica a favore di rappresentazioni figurative il cui fulcro è la donna in tutte le sue sfaccettature. |
Il Figurativo di Piaia |
L’attenzione al dettaglio è il conseguente sviluppo del filone degli interni (raffigurazione di figure femminili in interni domestici e non, intente in attività quotidiane ma colte in momenti riflessivi e introspettivi). Il raggiungimento di questa definizione è stata possibile solo grazie allo studio approfondito della tecnica e della comprensione di come gli artisti del Seicento e Settecento fiammingo e olandese eseguivano le trasparenze dei vetri e il luccichio dei metalli. Lavoro che ha portato alla realizzazione di una ridotta serie di tele fondanti il filone delle trasparenze: composizioni iperrealistiche con nature morte, composte per lo più da bicchieri, brocche, vasi, fiori, frutta e insetti, testimoni dell’elevata abilità esecutiva che si coniuga con una certa pazienza dovuta ai tempi molto lunghi di realizzazione della particolare stesura pittorica a velature. In mostra, a rappresentare questo filone figurativo, c’è la tela Rose di Carmen. Esattamente undici anni fa, era il 5 maggio del 2012, attraverso l’importante progetto Storie di Luce. Roberto Piaia incontra i Maestri Fiamminghi e Olandesi del ‘600. |
La Scultura a Spirale |
Infine, la componente della spirale unisce le due espressioni artistiche che Roberto Piaia dimostra di saper padroneggiare con sapiente abilità tecnica e creativa: la scultura e la pittura. La struttura del corpo femminile è costituita da una doppia elica che si avvita su di sé, è un’immagine che vuole rimandare alla forza generatrice della vita, perché è difficile capire dove sia l’inizio e dove sia la fine inoltre, se ci pensiamo, tra le più importanti spirali a doppia elica troviamo il DNA. A rappresentare la spirale in scultura, nelle due tecniche scultore, ci sono tre opere: Oltre, nella versione in marmo di Carrara e in bronzo, e Mudra, in bronzo. La scultura Oltre in marmo, è la sua prima statua realizzata con questa iconografia. La difficoltà esecutiva è primariamente tecnica, il marmo è un materiale molto resistente, ma allo stesso tempo fragile. Per gestire al meglio il blocco da cui si va a levare la materia ci deve essere anche un accurato studio matematico e ingegneristico. Un equilibrio tra vuoti e pieni, tra peso e leggerezza, per evitare disastrose fratture. |
In Conclusione |
Per concludere, la mostra ci presenta l’evoluzione artistica di Roberto Piaia che muove i primi passi negli anni ’80, la decade successiva è ricca di sperimentazioni che trovano piena strutturazione nei primi anni 2000. E’ nell’ultimo decennio che raggiunge la piena definizione del proprio linguaggio artistico attraverso la forma sinuosa della spirale nella figura umana femminile, dimostrando di essere un artista a tutto tondo dominando sia la pittura sia la scultura “del levare” (marmo) e “del mettere” (bronzo). Ma la mostra, Oltre la forma, protende anche al futuro, lascia intuire quali saranno i progetti futuri dell’artista. Da qualche anno sta lavorando alla realizzazione di un vasto progetto che mira a una rilettura delle tre cantiche della Divina Commedia in chiave femminile, dove tutti i protagonisti sono donne, intento esemplificato dalla tela Canto V Minosse, dove, oltre a Francesca, anche Paolo, Minosse, così come Dante e Virgilio hanno sembianze femminili. L’altra spinta dei progetti futuri proviene dalla scultura che assumerà sempre più rilievo e c’è la volontà di superare i risultati raggiunti, sfidando la materia, il marmo di Carrara, con sculture sempre più complesse e articolate. |
Oltre la forma
6 maggio – 11 giugno 2023 – prorogata al 30 Luglio 2023 Info: Carmen De Guarda E-mail info@storiediluce.com Orari: ven.- sab – dom: 10,30/12,30 16,00/19.30 Sponsor: Energika Distributori carburanti Perlage Vini biologici dal 1985 |